L’importanza della ventilazione per prevenire la formazione di muffa

Le normative in tema di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di anidride carbonica hanno determinato la progettazione di spazi sempre più ermetici. La limitazione degli scambi d’aria con l’esterno, per quanto positiva dal punto di vista energetico, può avere degli “effetti collaterali” come il peggioramento della qualità dell’aria indoor e l’aumento dell’umidità interna con conseguente formazione di muffa.

In questo contesto la ventilazione, da sempre fondamentale per garantire il comfort termo-igrometrico degli ambienti confinati, assume un ruolo di primaria importanza. La ventilazione può essere ottenuta con sistemi meccanici (impianti di ventilazione meccanica controllata) oppure può avvenire manualmente (ventilazione naturale), con la semplice apertura delle finestre.

La ventilazione naturale per prevenire la formazione di muffa

Ad una temperatura di 20°C, i valori di umidità relativa dovrebbero tenersi idealmente sotto il 50%. Quando in casa svolgiamo delle operazioni che generano vapore acqueo (cucinare, farsi una doccia calda…) i valori di umidità si alzano avvicinandosi a quelli ideali per la formazione di muffa. Se l’umidità in eccesso non viene espulsa prontamente attraverso la ventilazione, resta “intrappolata” in casa e le possibilità che la muffa si generi e proliferi sulle pareti di casa (e non solo) aumenta.

La ventilazione svolge quindi da deumidificante e, contribuendo a ripristinare i valori di umidità ideali, previene la formazione di muffe.

Un calcolo pratico aiuta a capire immediatamente l’importanza della ventilazione per prevenire la formazione di muffa:

  • L’abitazione: si considera un una piccola abitazione di 50mq ed un’altezza interna di 2,70m, con un volume totale di aria interna pari a circa 135mc (50*2,70).
  • Il tasso di ricambio d’aria: considerando che per gli edifici residenziali si assume un tasso di ricambio d'aria pari a 0,3 vol/h (volume d’aria ricambiato all’ora – per approfondimenti si veda la norma UNI 10339), verrebbero sostituiti circa 40mc d’aria ogni ora (135*0,3).
  • Condizioni ambientali interne: supponiamo che e all’interno ci siano 20°C e un’umidità relativa del 67% (umidità assoluta di 11,63 g/mc – grammi d’acqua sotto forma di vapore al metro cubo).
  • Condizioni ambientali esterne: supponiamo che all’esterno ci siano zero gradi e un’umidità relativa molto alta, pari al 100% (umidità assoluta di 4,65 g/mc).

Allora i grammi d’acqua sotto forma di vapore acqueo scambiati ogni ora possono essere calcolati come:

40mc/h * (11,63g/mc – 4,65g/mc) = 279,2 g/h

Significa che con le condizioni sopra definite ed un ricambio d’aria per ora pari a 0,3 vengono scambiati con l’esterno circa 280 grammi d’acqua sotto forma di vapore acqueo per ora.

Moltiplicando tale valore per le 24 ore del giorno si ha un quadro più preciso dell’importanza dell’effetto deumidificatore della ventilazione e del suo potere per prevenire la formazione di muffe. Si ottiene infatti che grazie a questi ricambi d’aria possono essere espulsi poco meno di 7 litri d’acqua al giorno.

In sintesi la ventilazione degli ambienti è di primaria importanza per evitare che si accumuli umidità in eccesso nell’appartamento e che si creino le condizioni ambientali che favoriscono la comparsa di muffa.

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