L’inquinamento indoor è un fattore estremamente importante per il benessere degli ambienti in cui passiamo gran parte delle nostre giornate. Eppure in Italia non esiste una normativa di riferimento che regoli l’inquinamento indoor nelle case e negli ambienti di lavoro non industriali. Vediamo che aspetti dell’inquinamento indoor affronta la normativa italiana.
Le leggi italiane sull’inquinamento indoor
Le uniche leggi disponibili in Italia riguardanti l’inquinamento indoor riguardano gli edifici pubblici (Criteri Ambientali minimi) e l’emissione di formaldeide (DM 10 Ottobre 2008).
I Criteri Ambientali Minimi
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono definiti dal Decreto Ministeriale del 24 Dicembre 2015* e sono requisiti ambientali minimi da applicarsi a progetti e lavori riguardanti edifici della pubblica amministrazione. Tali Criteri non vanno considerati applicabili solo ai componenti edili, ma si riferiscono anche agli arredi urbani e a quelli interni, ai rifiuti urbani, al verde e all’illuminazione pubblica.
I Criteri Ambientali Minimi stabiliscono dei limiti in termini di contenuto di VOC, formaldeide e altri prodotti chimici che i materiali utilizzati possono presentare, cercando così di limitare l’inquinamento ambientale indoor. I materiali che devono rispettare i limiti sono pitture e vernici, tessili per pavimentazioni e rivestimenti, laminati per pavimenti e rivestimenti flessibili, pavimentazioni e rivestimenti in legno, altre pavimentazioni (diverse da piastrelle di ceramica e laterizi), adesivi e sigillanti, pannelli per rivestimenti interni.
* Con il decreto 11 gennaio 2017 le previsioni relative alle percentuali minime di applicazione dei CAM negli appalti pubblici sono aumentate.
La legge sul contenuto di formaldeide
La formaldeide è un composto organico presente in diversi materiali edili come le resine usate per i pannelli di truciolato e compensato di legno, tappezzerie, moquette e parquet. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC – International Agency for Research on Cancer) ha classificato la formaldeide come composto del gruppo I, inserendola quindi tra i cancerogeni certi. Ridurre il più possibile la presenza di formaldeide negli ambienti indoor è fondamentale e la normativa italiana interviene a riguardo con il Decreto Ministeriale 10 ottobre 2008 interviene per fissare un limite di emissione pari a 0,1 ppm (equivalente a 0,124 mg/mc) per tutti i pannelli a base di legno ed i manufatti con essi realizzati (mobili o altro) in ambienti di vita e soggiorno.
Nonostante i problemi legati ad una bassa qualità dell’aria indoor siano ben noti e la sindrome da edificio malato sia riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (che per prima utilizzò il termine inglese “Sick Building Syndrome”), in Italia solo i Criteri Minimi Ambientali e il Decreto 10/10/2008 definiscono dei limiti da rispettare sugli inquinanti domestici.