La tecnologia mette a disposizione degli strumenti per localizzare le aree di un edificio o di un appartamento in cui sta per formarsi o si è già formata la muffa. Si tratta dei termometri ad infrarossi, degli strumenti che consentono di misurare la temperatura delle superfici senza toccarle e fornire importanti informazioni sul potenziale sviluppo della muffa sulle pareti domestiche.
Come funzionano i termometri ad infrarossi
La temperatura di un corpo può essere definita come una misura dello stato di agitazione delle entità molecolari delle quali è costituito. A zero gradi le entità molecolari non si muovono, a temperature superiori si muovono e più sale la temperatura più velocemente si agitano.
L’oscillazione delle particelle all’interno dei corpi ricade nello spettro di frequenza infrarosso. Sebbene invisibili all’occhio umano, le frequenze infrarosse possono essere misurate. Lo strumento utilizzato per misurarle è il termometro ad infrarossi, che le trasforma in una grandezza comprensibile: la temperatura.
A cosa servono i termometri ad infrarossi
I termometri ad infrarossi servono a rilevare la temperatura. In edilizia sono usati per lo più per rilevare ponti termici e la presenza di di muffa (o zone in cui la muffa sta per formarsi). Infatti è più probabile che la muffa si manifesti su superfici più fredde della temperatura di rugiada o su quelle caratterizzate da una grande differenza di temperatura con quelle contigue.
I tipi di termometri ad infrarossi
Esistono diversi tipi di termometri ad infrarossi. Tutti misurano la temperatura delle superfici ma si differenziano per:
- Tipo di informazioni restituite – la temperatura è chiaramente il parametro che tutti i termometri, di qualsiasi fascia, restituiscono. Quelli più avanzati, oltre a fornire informazioni sulla temperatura delle superfici puntate, informano sull’umidità e sul punto di rugiada. I modelli di base restituiscono solo i valori, quelli delle fasce più alte sono in grado di registrare video che mostrano i valori della temperatura associati ad ogni zona inquadrata. In questo modo i dati registrati possono essere associati visivamente alle zone monitorate e scaricati sotto forma di video sul pc.
- Chiarezza delle informazioni restituite – i termometri più piccoli ed economici sono dotati solo di un piccolo display retroilluminato simile a quello di un orologio digitale, su cui viene visualizzata la temperatura. I modelli migliori sono forniti non solo di un display più simile a quello di un moderno smartphone, con un menù e una serie di funzioni (determinazione del punto di rugiada, registratore di dati, memoria per salvare i dati), ma anche di una luce frontale che cambia colore, dal verde per l’assenza di muffa, al rosso se viene rilevata la formazione di muffa.
- Capacità di misurare la temperatura a distanza – i termometri funzionano con degli angoli di misurazione perché il raggio infrarosso parte dal termometro con un certo diametro e, più è lontana la superficie di cui rilevare la temperatura, più il diametro aumenta. Per fornire dei numeri, ponendosi a 15 metri dalla superficie in oggetto, alcuni tra gli strumenti con costo medio rilevano la temperatura di una zona di un metro di diametro, mentre portandosi a circa un metro e mezzo, il punto di misura sarà di 10 centimetri. I modelli base non prevedono la misura a distanze troppo elevate.
- Dimensioni e maneggevolezza – esistono termometri di pochi centimetri di lunghezza, grandi come un telecomando per l’automobile. Solitamente non sono i più professionali e accurati, che invece sono quelli che consentono un’impugnatura salda per puntare con precisione al punto da rilevare e sono un po’ più grandi per ospitare al loro interno un piccolo computer e un display con diverse funzioni.
- Costo – in commercio ci sono termometri ad infrarossi che partono dai 25 euro e sono adatti per misurazioni in casa fai da te. Spendendo tra i 50 ed i 100 euro si acquista un ottimo strumento. Ce ne sono di più sofisticati che costano qualche centinaio di euro.