E’ di febbraio la notizia del rinvenimento di tracce di muffa sulle finestre del Museo Picasso a Parigi, l’edificio costruito nella metà del 1600 nel quartiere di Marais e che ospita un patrimonio di opere di Pablo Picasso. Per fortuna, come dichiarato dalla direzione del museo, l’integrità delle opere al momento non è a rischio. Leggi la notizia sul quotidiano francese Le Monde.
Eppure in passato si sono verificati problemi di umidità e muffa tali da costringere interi musei a chiudere:
Il Museo della Scienza e della Tecnologia del Canada ad Ottawa (Canada Science and Technology Museum – CSTM) è stato chiuso alla fine del 2014 a causa della presenza di muffa in quantità inaccettabili. Ospitato all’interno di un ex panificio troppo piccolo per le esigenze espositive del CSTM (inizialmente si credeva sarebbe stata una struttura temporanea perché dava la possibilità di esporre solo il 2% della collezione), il museo è stato visitato da 20 milioni di persone dalla sua apertura nel 1967. La chiusura del museo a causa della presenza di muffa è stata un pretesto per trovare una nuova struttura ospitante, che riaprirà nel Novembre 2017 con quasi 8 mila metri quadri di spazio espositivo.
Nel 1998 veniva inaugurato dal re Carl XVI Gustaf e dalla regina Silvia il nuovo Museo di Arte Moderna di Stoccolma (Moderna Museet i Stockholm). L’edificio, opera dell’architetto spagnolo Rafael Moneo, venne svuotato delle collezioni d’arte e chiuso pochi anni dopo l’inaugurazione a causa di seri problemi di muffa e umidità. Dopo la costosa operazione di bonifica che richiese necessari interventi di ristrutturazioni e miglioramenti funzionali, oggi l’edificio è aperto al pubblico. La storia del museo.
A Catania il Museo di Verga, ospitato nella casa in cui lo scrittore stesso abitò, è stato sconfitto dall’umidità e chiuso nel 2012: la muffa aveva aggredito intere pareti e le infiltrazioni d’acqua avevano alimentato la crescita di ciuffi di vegetazione spontanea. La buona notizia è che 4 anni dopo, nel 2016, dopo importanti interventi di restauro e valorizzazione realizzati dalla Soprintendenza di Catania grazie ad un finanziamento europeo, il museo ha riaperto al pubblico.
E’ di marzo la notizia di un piano per salvare il Museo Ginori di Sesto Fiorentino (FI), chiuso nel 2013 in seguito al fallimento dell’azienda omonima. Fra i più antichi musei industriali al mondo, il Museo Ginori ospita una collezione di migliaia di oggetti in maiolica, porcellana e terraglia, realizzati dalla Manifattura Ginori dal 1737 al 1895, e quelli della Richard-Ginori. L’assenza di manutenzione negli anni ha provocato un disastro e ora il museo, prima di essere riaperto, avrà bisogno di importanti interventi infrastrutturali. La collezione infatti è stata esposta a piogge, umidità e muffe per anni e sarà complesso recuperarla.
Il libro “Manual of Curatorship: A Guide to Museum Practice”, a cura di John M. A. Thompson, consiglia i livelli massimi di umidità relativa nei musei a seconda del tipo di collezione ospitata:
- Collezioni miste in Europa e Nord America: 55%
- Collezioni miste in musei in cui le temperature invernali sono molto basse: 45-50%
- Collezioni di metalli in regioni aride: 40-45%.